
Non cliccare mai su questo pulsante mentre fai il Bancomat: il rischio è altissimo - cittapaese.it
Il tasto che molti usano per chiudere la sessione può salvare il conto corrente, ma in certi momenti diventa la porta a costosi imprevisti e truffe.
Gli sportelli bancomat fanno parte della vita quotidiana di milioni di italiani. Dal prelievo di contanti al pagamento di bollette e ricariche, l’Atm è ormai uno strumento essenziale. Nonostante l’avanzata dei pagamenti digitali, la maggioranza delle persone continua a dipendere da queste macchine automatiche. Proprio per questo, ogni dettaglio delle operazioni diventa importante, perché può fare la differenza tra un uso sicuro e una potenziale truffa. Uno degli aspetti più delicati riguarda il pulsante “Annulla”, spesso sottovalutato. In certi casi protegge davvero il conto, in altri apre la strada a disagi, blocchi della carta o addirittura furti organizzati.
Quando “Annulla” protegge e quando invece può complicare tutto
Premere “Annulla” alla fine di un’operazione è una delle regole base raccomandate dalle banche. Chiudere la sessione manualmente impedisce che un eventuale ladro possa sfruttare la distrazione del cliente e accedere al conto. Lasciare l’Atm senza aver completato il logout significa lasciare una finestra aperta a chiunque arrivi subito dopo. Non a caso, diversi istituti avvisano con cartelli proprio su questo aspetto, e i sistemi automatici spesso chiudono la sessione dopo pochi secondi. Eppure, il pulsante non è sempre un alleato. Premuto nel momento sbagliato – per esempio mentre il sistema sta autorizzando un prelievo in corso – può attivare i meccanismi di sicurezza interni. Il risultato è che la carta viene trattenuta, i soldi non vengono erogati e l’utente deve rivolgersi alla propria banca per riavere il documento. A volte servono giorni, con evidenti disagi.

Gli episodi non sono rari: a Roma, a Napoli e in altre grandi città, utenti hanno denunciato proprio questi blocchi improvvisi. Alcuni Atm, specie i più vecchi, registrano male l’interruzione e confondono il comando. Questo crea non solo il rischio di ritiro della carta ma anche dubbi sulla contabilizzazione del denaro. È vero che nella maggioranza dei casi i soldi non vengono scalati, ma la frustrazione del cliente resta alta, soprattutto quando il contante serve subito. Le associazioni dei consumatori spiegano che in queste situazioni è fondamentale compilare subito una segnalazione scritta, con data, ora e sportello coinvolto. In questo modo si accelera la tracciabilità dell’operazione e si hanno prove in caso di contestazioni. Una prassi che pochi conoscono ma che riduce i tempi di attesa.
Truffe al bancomat: come i ladri sfruttano il tasto “Annulla”
Oltre agli errori tecnici, il vero pericolo è rappresentato dai truffatori. Molte bande criminali hanno imparato a sfruttare proprio le abitudini dei correntisti. Una delle truffe più diffuse consiste nel distrarre il cliente con una finta richiesta di aiuto. Un complice lo invita a premere “Annulla” per proteggersi, mentre un altro approfitta del momento per recuperare la carta appena espulsa. Questo stratagemma, segnalato in diverse città italiane, ha portato a centinaia di denunce. C’è anche una variante più sofisticata. I ladri montano un piccolo apparecchio che blocca la fessura della carta. L’utente, convinto di trovarsi davanti a un guasto, cerca di liberare la macchina proprio premendo “Annulla”. A quel punto, il gruppo criminale recupera la carta intrappolata e fugge con un bottino già pronto. È una dinamica rapida, spesso impossibile da fermare sul momento.
Le banche hanno reagito con nuove contromisure. Alcuni sportelli emettono un segnale acustico quando la carta non viene ritirata in tempo, altri ritirano automaticamente il documento per impedirne l’uso da parte di terzi. Eppure, la variabile decisiva resta sempre il fattore umano. La distrazione, l’ansia e la fretta sono gli elementi che i truffatori sfruttano con più facilità. A Bologna, ad esempio, la polizia ha registrato decine di casi negli ultimi mesi, quasi tutti legati a manipolazioni del tasto “Annulla”. Molti cittadini hanno dichiarato di non essersi accorti subito del raggiro, tanto da non riuscire a bloccare in tempo la carta. Il danno economico diretto non è l’unico effetto: cresce anche la paura di usare il bancomat da soli, con un impatto sulla fiducia nel sistema bancario. Un tema che resta aperto e che mostra come anche un gesto apparentemente banale possa nascondere conseguenze serie.