Occhio all’aria condizionata, se la imposti così devi correre subito dal medico - cittapaese.it
Il caldo spinge a usare il condizionatore senza sosta, ma l’aria fredda e secca aumenta i casi di mal di gola e infiammazioni delle prime vie respiratorie.
Con le temperature che a luglio e agosto superano spesso i 30 gradi, il condizionatore diventa il principale alleato per affrontare giornate e notti afose. L’aria fresca porta sollievo immediato, ma se usata in modo eccessivo o scorretto può avere effetti negativi sulla salute. Sempre più persone lamentano laringite e faringite, due disturbi frequenti nei mesi estivi legati proprio all’esposizione prolungata all’aria fredda e alla disidratazione delle mucose.
Aria fredda e mucose secche, così nascono le irritazioni
Quando il condizionatore resta acceso per molte ore, specie con temperature troppo basse, si altera il microclima degli ambienti. L’aria fredda viene privata di umidità, rendendo l’atmosfera secca e aggressiva per le mucose della gola. In queste condizioni la laringe e la faringe diventano più vulnerabili, perdono elasticità e si espongono con facilità a infezioni e irritazioni.

La laringite colpisce la parte più bassa della gola, comportando abbassamento della voce, tosse secca e sensazione di bruciore. La faringite, invece, interessa la zona posteriore e si manifesta con difficoltà a deglutire, mal di gola persistente e, a volte, febbre leggera. Entrambe le infiammazioni possono essere causate da virus o batteri, ma d’estate trovano terreno fertile in ambienti climatizzati dove lo sbalzo termico è netto. Chi soffre di allergie, sinusiti o rinite cronica è ancora più esposto. Bastano pochi minuti sotto un getto diretto di aria fredda per scatenare irritazioni. Non a caso, medici come la Dott.ssa Ambra Barbagallo, specialista in otorinolaringoiatria, avvertono che la combinazione di aria secca e sbalzi improvvisi può indebolire le difese del sistema respiratorio. L’alternanza continua tra esterno rovente e interno freddo affatica il corpo, aumentando il rischio di malanni estivi.
Come difendere la gola senza rinunciare al condizionatore
L’uso del condizionatore non va demonizzato: è uno strumento prezioso, ma richiede attenzione. Secondo gli specialisti, la temperatura ideale deve restare tra 24 e 26 gradi, evitando differenze troppo marcate con l’esterno. È utile spegnerlo di notte o quando la stanza si è già raffreddata, e mai esporsi direttamente al getto d’aria. Per contrastare la secchezza delle mucose, si può ricorrere a semplici soluzioni: usare un umidificatore o collocare ciotole d’acqua vicino all’unità interna per aumentare l’umidità ambientale. Idratarsi durante il giorno con acqua e tisane tiepide riduce la sensazione di gola secca e aiuta a prevenire microlesioni. Evitare fumo, alcol e cibi piccanti è altrettanto importante, perché aggravano lo stato infiammatorio.
Chi trascorre molte ore in uffici climatizzati può tenere a portata di mano caramelle senza zucchero o spray idratanti per la gola, che stimolano la salivazione e attenuano l’irritazione. Fondamentale anche l’igiene dei filtri: un impianto non pulito diffonde polveri e microrganismi, peggiorando i disturbi. Se i sintomi persistono oltre una settimana – voce roca, fastidio alla deglutizione, mal di gola continuo – è necessario rivolgersi a un medico. In caso di febbre alta o difficoltà respiratorie serve una visita urgente, perché potrebbe trattarsi di un’infezione batterica da trattare con terapia mirata. Usare il condizionatore con buon senso significa godere del comfort senza rischiare irritazioni croniche. Bastano piccoli accorgimenti quotidiani per proteggere la gola e continuare a vivere l’estate senza rinunce.
