
Termosifoni, c’è una data precisa per ogni zona: se li accendi prima rischi grosso - cittapaese.it
Regolamentazione nazionale e differenziazione delle zone climatiche. Non puoi accenderli quando ti pare o rischi grosso.
Il riscaldamento viene acceso in Italia in base a un sistema di zone climatiche individuate dal Ministero della Transizione Ecologica, che suddivide il territorio in sei fasce, dalla A (clima più mite) alla F (clima più rigido). Questo sistema permette di stabilire con precisione i giorni e le ore consentite per l’accensione degli impianti termici, con l’obiettivo di limitare gli sprechi e ridurre le emissioni inquinanti.
Per il 2025, la normativa vigente prevede che l’accensione del riscaldamento possa avvenire entro un arco temporale stabilito che varia da un minimo di 6 ore al giorno per le zone più calde, fino a 14 ore per quelle più fredde. In particolare, le zone climatiche A e B, che comprendono aree come la costa ligure o il sud della Sardegna, presentano finestre temporali più ristrette e periodi di accensione più brevi, mentre zone come la F, che include gran parte del Nord Italia e le zone montane, hanno accensioni prolungate anche di 14 ore quotidiane.
Date di accensione 2025, regione per regione
Per il nuovo anno termico, le date di accensione sono state confermate e in alcuni casi modulate in base ai dati climatici aggiornati. Ecco le indicazioni principali per le diverse zone italiane:
- Zona A: comprende località come le isole minori e alcune zone costiere della Sicilia e Sardegna. Qui il riscaldamento può essere acceso dal 15 novembre al 15 marzo con un limite massimo di 6 ore giornaliere.
- Zona B: interessa aree come la Liguria costiera, il Lazio meridionale e la Campania. L’accensione è consentita dal 1° novembre al 31 marzo, 8 ore al giorno.
- Zona C: include città come Firenze, Ancona e Napoli. Qui il riscaldamento può essere attivato dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 10 ore al giorno.
- Zona D: comprende Roma, Bologna e Venezia. Il riscaldamento è attivabile dal 15 ottobre fino al 15 aprile, 12 ore quotidiane.
- Zona E: interessa Milano, Torino e gran parte della Val Padana. L’accensione è permessa dal 1° ottobre al 30 aprile con un limite di 14 ore giornaliere.
- Zona F: riguarda aree alpine e montane. Qui il riscaldamento può essere utilizzato dal 15 settembre al 15 maggio, fino a 14 ore al giorno.
Questi termini sono stabiliti per legge ma possono essere adattati dalle singole regioni o comuni sulla base delle condizioni climatiche effettive e di necessità specifiche.

Con il crescente impegno verso la transizione ecologica e la crescente attenzione al costo dell’energia, è importante utilizzare il riscaldamento in modo responsabile. Le autorità raccomandano di:
- Mantenere la temperatura interna tra i 19 e i 21 gradi, evitando eccessi che aumentano consumi e costi.
- Effettuare regolare manutenzione agli impianti per garantire efficienza e sicurezza.
- Valutare l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, che permettono di modulare il riscaldamento secondo le esigenze reali e di monitorare i consumi.
- Sfruttare soluzioni alternative e complementari come caldaie a condensazione, pompe di calore e sistemi ibridi che riducono l’impatto ambientale.
Nel 2025, con l’ulteriore spinta verso il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni, rispettare le finestre di accensione e adottare comportamenti consapevoli diventa un dovere civico che contribuisce alla tutela ambientale e al benessere collettivo. Le autorità locali e il Ministero continuano a monitorare la situazione per aggiornare le direttive in caso di variazioni climatiche significative o di esigenze emergenti.