
Fonte: YouTube - Rai contro Mediaset - Cittapaese.it
La competizione tra Rai e Mediaset si riaccende: strategie aggressive, nuovi volti e cambi di palinsesto ridisegnano il panorama televisivo italiano in vista di Sanremo 2026.
È ufficialmente terminata la fase di tregua non scritta tra Rai e Mediaset, che per anni aveva caratterizzato i rapporti tra i due principali colossi della televisione italiana. Questo “patto di non belligeranza” si è progressivamente dissolto, trascinando le due emittenti in una competizione sempre più aspra, soprattutto in risposta alla crescente popolarità del canale Nove, che ha rimescolato le carte nel panorama televisivo nazionale. La battaglia si è intensificata durante l’estate e continua a segnare il palinsesto autunnale, con cambiamenti strategici e movimenti di talento che riflettono un clima di confronto acceso.
La guerra degli ascolti e le mosse strategiche di Mediaset
Il cuore della disputa si concentra principalmente sui dati di ascolto, con Mediaset che ha adottato strategie aggressive per conquistare quote di pubblico, soprattutto nel daytime estivo. La scelta di programmare un lungo pomeriggio dedicato a soap opera turche su Canale 5 ha infatti messo in seria difficoltà la tradizionale fascia diurne di Rai 1.
Una delle mosse più emblematiche di questo rinnovato scontro è stata la temporanea sospensione di format storici come Paperissima Sprint per far spazio al ritorno de La Ruota della Fortuna, condotta da Jerry Scotti. Questo cambio di rotta si è rivelato vincente, superando le aspettative di ascolto e scalfendo l’egemonia di programmi concorrenti come Affari Tuoi, guidato da Stefano De Martino, che aveva dominato il palinsesto fino a questa stagione.

Parallelamente, Rai ha risposto con scelte altrettanto significative, come l’ingresso inedito di Barbara D’Urso tra i concorrenti di “Ballando con le Stelle”, evento impensabile fino a pochi mesi fa. Milly Carlucci, storica padrona di casa del programma, aveva già tentato nelle passate edizioni di portare personaggi di grande richiamo per tenere alta l’attenzione del pubblico, ma l’arrivo di D’Urso rappresenta un segnale evidente di come la tv pubblica stia cercando nuove strategie per contrastare la pressione mediatica di Mediaset.
Il confronto tra Rai e Mediaset non si limita ai programmi, ma coinvolge anche il comparto dirigenziale e produttivo. Nel corso dell’ultimo anno, la rottura interna alla Rai è stata evidenziata anche dal passaggio di Federica Lentini, ex dirigente Rai, alla società di produzione Fascino, controllata da Mediaset. Questo cambio di casacca ha rappresentato un segnale di malessere e disaccordo all’interno di Viale Mazzini, che ha contestualmente rinnovato la propria governance affidando la direzione dell’Intrattenimento DayTime ad Angelo Mellone e quella dell’Intrattenimento Prime Time a Williams De Liberatore.
Sul fronte Mediaset, la società sta pianificando una serie di iniziative per contrastare la tradizionale supremazia Rai, soprattutto in vista del ciclone mediatico rappresentato dal Festival di Sanremo, previsto per fine febbraio 2026. Tuttavia, arginare l’evento più seguito della televisione italiana appare una sfida complessa, che richiederà strategie mirate e un’offerta televisiva altrettanto attrattiva.
Mediaset, oggi parte integrante di MFE – MediaForEurope, continua a consolidare la propria posizione di secondo polo televisivo italiano con una struttura societaria che include un ampio spettro di attività, dalla televisione in chiaro e a pagamento, alla produzione cinematografica, alla comunicazione pubblicitaria e alle piattaforme digitali. La holding, con sede legale nei Paesi Bassi ma con radici e operatività solide in Italia, ha chiuso il 2024 con un fatturato di oltre 1,9 miliardi di euro e un utile netto vicino ai 96 milioni, confermando la solidità economica necessaria per competere nel mercato europeo.
Tra i volti più rilevanti di Mediaset oggi, spiccano Simona Ventura, che ha recentemente annunciato il suo ritorno alla conduzione di “Grande Fratello” su Canale 5 a partire dal 29 settembre 2025, affiancata da figure storiche come Cristina Plevani, Ascanio Pacelli e Floriana Secondi. Anche artisti come Sal Da Vinci ed Ermal Meta sono protagonisti di programmi di successo, consolidando l’offerta musicale e di intrattenimento del gruppo.
Dall’altra parte, Rai continua a puntare su un’offerta variegata, con programmi che spaziano dalla cronaca, alla cultura, allo sport, fino a eventi musicali di richiamo come il recente concerto di Lorenzo Jovanotti al PalaJova, che ha segnato una tappa importante nella ripresa degli eventi dal vivo post-pandemia. La tv pubblica si conferma inoltre impegnata in tematiche sociali e culturali, come dimostrano le numerose iniziative dedicate all’educazione, alla sostenibilità e alla memoria storica.
La fine del patto di non belligeranza tra Rai e Mediaset segna quindi un nuovo capitolo nella storia della televisione italiana, caratterizzato da un confronto diretto e competitivo su più livelli: programmi, volti, dirigenza e strategie editoriali. Se da un lato Mediaset si fa carico di innovare e rischiare per recuperare terreno, dall’altro la Rai risponde con un’offerta che tenta di bilanciare tradizione e innovazione, puntando su nomi storici e nuove leve.
La battaglia si annuncia lunga e ricca di colpi di scena, con l’attenzione rivolta soprattutto agli equilibri degli ascolti e alle mosse in vista di eventi chiave come Sanremo 2026, vero banco di prova per entrambe le aziende. Il pubblico, intanto, resta spettatore privilegiato di questa sfida che definirà le sorti della televisione italiana nei prossimi anni.