
La classifica - cittapaese.it
La crescente attenzione dei consumatori verso prodotti di origine controllata spinge i produttori a investire in processi sempre più rigorosi.
L’olio extravergine d’oliva continua a rappresentare un’eccellenza nel panorama alimentare italiano, indispensabile per una dieta sana e ricca di nutrienti essenziali. Tuttavia, scegliere l’olio giusto sugli scaffali dei supermercati può rivelarsi un compito complesso, soprattutto in un contesto caratterizzato da un aumento significativo dei prezzi.
A fornire una guida autorevole in questo ambito è il recente panel test di Altroconsumo, aggiornato a fine 2024, che ha valutato qualità e convenienza delle migliori marche di extravergine presenti sul mercato italiano.
I risultati aggiornati del test di Altroconsumo
La ricerca condotta da Altroconsumo ha preso in esame una vasta gamma di oli extravergine d’oliva venduti nella grande distribuzione, inclusi supermercati e discount. La metodologia adottata ha previsto sia analisi chimiche per verificare la conformità alla categoria “extravergine”, sia degustazioni effettuate da esperti per valutare le caratteristiche organolettiche quali fruttato, amaro, e piccante, oltre all’assenza di difetti.
Nel 2024 si è registrato un incremento dei prezzi dell’olio extravergine superiore all’80% rispetto a tre anni fa, rendendo ancora più importante identificare prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Tra i risultati più rilevanti, emergono oli 100% italiani che si sono distinti per eccellenza, con alcuni marchi capaci di coniugare qualità elevata e prezzi accessibili.
Al vertice della classifica si posiziona l’olio extravergine di oliva De Cecco 100% italiano, con un punteggio di 86/100 e un prezzo di circa 11,69 euro a confezione. Seguono a pari merito Filippo Berio e Monini Gran Fruttato, entrambi con un punteggio di 82/100 e prezzi intorno ai 12,40 euro. Tra le altre marche italiane apprezzate spiccano Farchioni, Carapelli e Monini classico, quest’ultimo indicato come “miglior acquisto” grazie al suo equilibrio tra costo (11,03 euro) e qualità (77/100).

Le private label e gli oli di origine comunitaria generalmente si collocano nelle posizioni inferiori, evidenziando come la qualità spesso rispecchi anche l’origine e il processo di produzione.
Come orientarsi nella scelta dell’olio extravergine d’oliva
Altroconsumo fornisce anche utili indicazioni per facilitare l’acquisto di un olio extravergine di qualità:
- Verificare la categoria: l’etichetta deve riportare chiaramente “olio extravergine di oliva”, garanzia di qualità superiore rispetto ad altre categorie.
- Controllare l’origine: preferire prodotti con indicazioni precise, come “100% italiano” o “prodotto in Italia da olive italiane”, per assicurare tracciabilità e genuinità.
- Prestare attenzione alle date: consumare preferibilmente oli dell’ultima annata o comunque entro 18 mesi dall’imbottigliamento per mantenere intatte le qualità organolettiche.
- Valutare il prezzo: un costo troppo basso può essere sintomo di compromessi sulla qualità.
- Preferire bottiglie di vetro scuro: la luce è uno dei principali nemici dell’olio, che può degradarsi facilmente.
- Considerare le certificazioni: Dop e Igp rappresentano un’ulteriore garanzia di conformità a disciplinari rigorosi.
- Affidarsi al proprio senso del gusto e dell’olfatto: un buon extravergine si riconosce per profumi freschi e piacevolmente intensi, con sentori leggermente amari e piccanti dovuti ai polifenoli, indicatori di antiossidanti naturali.
Implicazioni per il consumatore e il mercato
La ricerca di Altroconsumo sottolinea come anche in un contesto di aumento generalizzato dei prezzi sia possibile individuare oli extravergini eccellenti mantenendo un occhio al portafoglio. La prevalenza di prodotti italiani nella fascia alta della classifica conferma la forza della filiera nazionale, che punta su qualità, trasparenza e sostenibilità.