
Nuovo super bonus in arrivo a Natale - cittapaese.it
Dal 25 dicembre entra in vigore la nuova versione dell’incentivo statale per la riqualificazione energetica: contributi diretti, tempi più rapidi e novità per fotovoltaico e imprese.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dal giorno di Natale diventa operativo il Conto Termico 3.0, il nuovo pacchetto di incentivi dedicato alla riqualificazione energetica degli edifici. Il meccanismo, aggiornato rispetto al precedente, mira a rendere più accessibile la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con soluzioni a basso consumo e a favorire l’adozione di sistemi rinnovabili. La principale novità è la rapidità dei rimborsi: il Gse erogherà il contributo entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
Come funziona il bonus del 65%
Il contributo copre fino al 65% delle spese sostenute da chi sostituisce la caldaia tradizionale con una pompa di calore, una caldaia a biomassa certificata o un impianto ibrido. Con la nuova versione si amplia il ventaglio delle soluzioni ammesse: rientrano infatti anche i pannelli solari e i sistemi fotovoltaici abbinati alle pompe di calore, oltre alla possibilità di installare impianti bivalenti, cioè climatizzatori collegati a caldaie esistenti, per ridurre il consumo di gas senza interventi radicali.

Gli incentivi non si fermano alle abitazioni. Per la prima volta, il Conto Termico 3.0 apre anche a uffici, negozi e imprese, con contributi fino al 65% per interventi che spaziano dal cappotto termico agli infissi a risparmio energetico, dai sistemi di illuminazione a basso consumo alle schermature solari, fino alla building automation. Sono inclusi anche progetti di demolizione e ricostruzione secondo standard nZeb (edifici a energia quasi zero), con possibilità di ampliamenti fino al 25%. Il bonus scatta se i lavori garantiscono almeno una riduzione del 10% del fabbisogno energetico, che sale al 20% in caso di più interventi combinati.
Fotovoltaico, batterie e fondi per i piccoli comuni
Un capitolo importante riguarda gli impianti fotovoltaici e le colonnine di ricarica per auto elettriche. L’incentivo riconosce un contributo pari al 20% della spesa, che sale al 30% se i pannelli sono ad alte prestazioni e prodotti in Europa. Rientrano tra gli interventi accessori collegati all’adozione delle pompe di calore anche i sistemi di accumulo, fondamentali per garantire l’autonomia energetica. Il governo ha previsto fondi pari a 900 milioni di euro l’anno, di cui 500 destinati agli edifici pubblici e 400 ai privati. Nei piccoli comuni sotto i 15mila abitanti gli interventi sugli immobili pubblici possono arrivare a coprire fino al 100% delle spese.
La gestione delle domande è affidata al Gse, che aggiornerà il portale dedicato entro due mesi dall’entrata in vigore. Fino ad allora sarà ancora possibile accedere al precedente Conto Termico 2.0, per il quale restano risorse disponibili. Il nuovo strumento, più flessibile e con procedure snelle, si propone come leva centrale per accelerare la transizione energetica e ridurre i consumi, offrendo vantaggi concreti a famiglie, enti locali e imprese.