
Molti lo considerano il "borgo ideale" in cui vivere - cittapaese.it
Nel cuore delle Marche, si trova un borgo settecentesco dalla pianta perfetta, custode di memoria storica e tradizioni secolari. Un luogo che unisce cultura, natura ed eventi da vivere tutto l’anno.
Nel panorama dei borghi italiani, Servigliano occupa un posto particolare. Inserito tra i Borghi più belli d’Italia, deve la sua forma attuale a un evento drammatico: una frana, avvenuta nel 1770, che costrinse alla ricostruzione completa del paese. I lavori seguirono i canoni urbanistici dell’epoca, dando vita a un impianto a quadrilatero, aperto da tre porte che conducono alla piazza principale. Per questo è stato definito la “città ideale”, un raro esempio di architettura illuminista in pieno centro Italia.
Camminando tra i suoi vicoli si incontrano monumenti che ne raccontano l’anima: la Chiesa di San Marco Evangelista, il Palazzo Pubblico e, poco distante, il Museo della Memoria, ospitato nell’ex stazione ferroviaria. Qui rivive la storia del Campo di prigionia di Servigliano, attivo tra il 1915 e il 1955, che fu luogo di sofferenze ma anche di testimonianze di solidarietà. La memoria del Novecento, intrecciata con le tradizioni popolari, rende il borgo un vero scrigno di storia.
Un itinerario tra cultura, cucina e natura
Visitare Servigliano significa anche immergersi nei sapori marchigiani. Dopo una passeggiata tra le mura settecentesche e Piazza Roma, il pranzo può essere l’occasione per gustare piatti tipici come le olive ascolane, i vincisgrassi o carni alla brace. Nel pomeriggio, il Parco della Pace, con i suoi alberi secolari e le installazioni dedicate alla memoria, invita a una sosta in mezzo al verde, tra il fiume Tenna e scorci suggestivi. Chi ama l’arte sacra può visitare la Chiesa di Santa Maria del Piano e gli antichi palazzi che custodiscono dettagli architettonici di grande pregio. La sera, una cena in agriturismo permette di assaporare piatti stagionali accompagnati da vini locali, in un’atmosfera intima e autentica.

Il giorno seguente può essere dedicato ai dintorni. A pochi chilometri sorgono Penna San Giovanni, con la sua rocca panoramica, e Monte Vidon Combatte, da cui lo sguardo abbraccia le colline fermane. Gli amanti del trekking trovano nell’anello di Montefalcone Appennino un percorso tra gole e boschi, mentre le campagne di Massa Fermana raccontano tradizioni artigiane e storie di castelli. Il pranzo domenicale può svolgersi in un’osteria tipica o ancora a Servigliano, tra trattorie che conservano un sapore familiare. Il pomeriggio apre le porte all’arte nelle città vicine: Offida, con i suoi teatri e musei, e Fermo, con il suo patrimonio culturale, distano meno di un’ora. Prima del rientro, una sosta in agriturismo consente di acquistare prodotti autunnali: pecorino dei Monti Sibillini, salumi locali, miele e olio nuovo.
Eventi e tradizioni che animano il borgo
Servigliano non è solo un museo a cielo aperto, ma una comunità viva che celebra ogni anno le proprie radici. Ad agosto le strade si colorano con il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino, il palio che coinvolge i rioni cittadini e trasporta abitanti e visitatori in un’atmosfera medievale. È uno degli eventi più attesi, che conferma il forte legame tra la popolazione e la sua storia. Chi sceglie l’autunno per visitare il borgo trova un’atmosfera più intima: i colori delle colline marchigiane, il clima mite e le sagre dedicate ai prodotti stagionali rendono questo periodo particolarmente suggestivo. È il momento ideale per vivere Servigliano con calma, tra cultura, natura e buona cucina.