
Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (Fonte RaiPlay) - cittapaese.it
Insieme sul palco e nella vita, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini hanno lasciato un segno indelebile nello spettacolo italiano. Non tutti sanno però che, pur non avendo figli naturali, avevano scelto di allargare la famiglia in modo speciale.
Per decenni hanno fatto sorridere milioni di italiani con programmi, sketch e sit-com indimenticabili. Da Casa Vianello al celebre tormentone di Sandra — “che barba che noia, che noia che barba” — la coppia ha incarnato un modello di unione e complicità raro nel mondo dello spettacolo. La loro storia d’amore li ha visti uniti fino all’ultimo: Raimondo si è spento nell’aprile del 2010, Sandra cinque mesi dopo, incapace di vivere senza il compagno di una vita.
Una famiglia diversa, scelta con il cuore
Dietro la loro vita privata c’era un dettaglio che molti ignorano: i due attori non ebbero mai figli biologici, ma decisero di adottare nel cuore una famiglia filippina, con cui instaurarono un legame forte e duraturo. Non si trattava di un’adozione formale nel senso stretto del termine, ma di un rapporto familiare autentico che li accompagnò per anni, tanto da far apparire i componenti di questa famiglia anche in alcuni episodi di Casa Vianello.

I protagonisti di questa storia sono i coniugi Edgar e Rosalie Magsino e i loro figli Raimond e John Mark. Accolti come parte integrante della vita dei due comici, hanno condiviso momenti quotidiani, affetti e responsabilità, fino a diventare veri e propri eredi spirituali. Dopo la scomparsa di Raimondo e Sandra, i Magsino sono rimasti nella casa di famiglia, dove custodiscono non solo i ricordi ma anche la memoria dei due artisti.
Cosa fanno oggi i figli adottivi di Raimondo e Sandra
Dopo la morte della coppia, i Magsino sono stati inseriti nel testamento, conferma del legame profondo che li univa. Edgar e Rosalie hanno scelto di onorare la memoria di Raimondo e Sandra fondando una Onlus dedicata al sociale, continuando quell’impegno verso gli altri che i due attori avevano sempre mostrato.
I figli hanno intrapreso strade diverse: Raimond ha avviato un percorso nel network marketing, mentre John Mark si è dedicato al settore immobiliare, costruendo una sua attività indipendente. Le loro scelte testimoniano la volontà di camminare con le proprie gambe, pur portando con sé l’eredità morale lasciata da chi li aveva accolti come veri figli.
Il ricordo di Vianello e Mondaini resta vivo non solo nei programmi televisivi che hanno segnato un’epoca, ma anche nella vita di questa famiglia allargata che continua a custodirne lo spirito. In fondo, quella frase che concludeva ogni puntata di Casa Vianello sembra ancora risuonare nelle mura di casa: “che barba che noia, che noia che barba”. Solo che oggi, a differenza di allora, diventa un ricordo affettuoso, un legame che non si spegnerà mai.