A Roma si discute della salute dei più fragili - (cittàpaese.it)
“La Salute non è una Gara: quando la burocrazia uccide il diritto alla scelta”: realtà più autorevoli del Lazio accendono il dibattito
Il sistema sanitario italiano, e in particolare quello della Regione Lazio, sta attraversando una serie di problematiche legate all’accesso e alla gestione degli ausili e dei dispositivi medici, che incidono pesantemente sulla vita quotidiana di persone con disabilità e anziane. Queste difficoltà, spesso invisibili al grande pubblico e ai decisori politici, vengono portate in evidenza dalla Conferenza “La Salute non è una Gara: quando la burocrazia uccide il diritto alla scelta”. Un dibattito proposto dalle voci più autorevoli del panorama associativo degli utenti: Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio, FINCOPP, AISTOM e FISH Lazio.
La burocrazia sanitaria sta mettendo a rischio il diritto alla salute e alla scelta per migliaia di cittadini con disabilità e anziani. Le problematiche sollevate dalla Conferenza mirano a fare luce su un sistema che, invece di semplificare l’accesso alle cure, sta creando barriere amministrative e restrizioni ingiustificate alla libertà di scelta dei pazienti.
Le principali problematiche sollevate riguardano la gestione degli ausili e dei dispositivi medici monouso, come sacche, placche, cateteri, e altri prodotti essenziali per la cura e l’autonomia delle persone. La gestione di questi dispositivi è stata complicata da un sistema di gare d’appalto che ha aumentato i ritardi e ridotto la libertà di scelta per i pazienti.
Una delle difficoltà principali riguarda il nuovo sistema di gara, che ha reso il processo di erogazione degli ausili più lento e complesso. Il medico, infatti, deve ora indicare non solo il codice ISO dell’ausilio, ma anche il modello specifico, pur non conoscendo le offerte disponibili sul mercato. Questo ha portato a ritardi significativi per i pazienti, che si vedono costretti a ripetere l’intero iter se un fornitore non ha il prodotto richiesto disponibile.
Un altro aspetto problematico riguarda la limitazione della scelta dei prodotti. L’articolo 59 del Nuovo Codice degli Appalti per i dispositivi medici monouso ha imposto delle restrizioni, con i pazienti che possono scegliere solo tra un massimo di tre prodotti, nonostante sul mercato esistano decine di alternative per lo stesso codice.
Questa restrizione limita gravemente la libertà di scelta del paziente, fondamentale quando si trattano prodotti sanitari così delicati come cateteri o dispositivi per stomie, che sono parte integrante della vita quotidiana di chi li utilizza. La scelta del prodotto giusto è cruciale per evitare infezioni, irritazioni, dermatiti e altri problemi di salute.
Un’altra criticità importante riguarda la mancata realizzazione del Repertorio dei prodotti. Le gare d’appalto erano state inizialmente concepite come una misura temporanea in attesa della creazione di un Repertorio che includesse marca e modello dei prodotti prescrivibili, simile al sistema dei farmaci. Tuttavia, questo Repertorio non è mai stato creato, lasciando il sistema delle gare come unica opzione, che risulta inadeguata per garantire la qualità del servizio.
Il sistema delle gare d’appalto non ha portato ai risparmi economici promessi per il Servizio Sanitario Regionale (SSR). In realtà, i prezzi di aggiudicazione sono rimasti simili alle tariffe preesistenti, perché gli operatori economici sapevano che la scelta del prodotto sarebbe stata influenzata principalmente dalle esigenze del medico o del paziente, e non dal prezzo. Inoltre, il sistema frammentato può comportare che il paziente riceva componenti di uno stesso ausilio da fornitori diversi, obbligandolo a attendere la consegna completa del materiale.
Alcuni prodotti previsti dal Nomenclatore Nazionale, infine, non sono stati inclusi nelle gare, rendendoli non disponibili per i pazienti, che si trovano così senza l’ausilio necessario per la loro salute.