Fisco, nuove misure: rottamazione quinquies per pochi, cancellati debiti a 9 milioni

La rottamazione quinquies, la nuova edizione della definizione agevolata dei debiti fiscali, si prepara a rivoluzionare il sistema di riscossione delle cartelle esattoriali in Italia. Tuttavia, dall’analisi più recente emerge un quadro complesso e critico: oltre 7 milioni di contribuenti rischiano di essere esclusi dalla sanatoria, mentre più di 9 milioni beneficeranno invece della cancellazione automatica di cartelle ritenute inesigibili.

Rottamazione quinquies: esclusi i contribuenti recidivi e nuove regole di accesso

Nel corso del 2025, lo studio del magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ha messo in luce una realtà allarmante: ogni anno sono circa 10 milioni i contribuenti destinatari di cartelle esattoriali, avvisi di pagamento e accertamenti fiscali. Di questi, oltre il 77% ha già subito iscrizioni a ruolo negli ultimi tre anni, configurandosi come una platea di contribuenti recidivi. Proprio questa categoria potrebbe essere esclusa dal perimetro della nuova rottamazione quinquies, in un tentativo di contrastare il fenomeno dei cosiddetti “rottamatori seriali”, ossia coloro che sfruttano ripetutamente le sanatorie per sospendere i pagamenti senza poi regolarizzarsi.

Secondo quanto trapelato dalla relazione incaricata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, la rottamazione quinquies potrebbe quindi limitare l’accesso a una fetta consistente di debitori, lasciando spazio solo a circa 2,3 milioni di contribuenti “virtuosi”, ovvero chi non ha accumulato debiti oltre l’ultima iscrizione a ruolo nel triennio precedente.

Un’altra novità importante riguarda l’allungamento del piano di rientro: la proposta in discussione prevede fino a 120 rate mensili, corrispondenti a 10 anni, con la possibilità di saltare fino a otto rate (anche non consecutive) senza decadere dai benefici. Inoltre, saranno azzerati interessi e sanzioni, dovendo essere pagato soltanto il capitale, oltre alle spese di notifica e aggio. Questa flessibilità punta a rendere il rientro più sostenibile per i contribuenti in difficoltà economica.

Cancellazione automatica delle cartelle: numeri e strategie di riscossione

Un dato chiave emerso dalla recente analisi è che circa il 32% delle cartelle esattoriali presenti nel magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione risultano inesigibili, equivalenti a circa 408 miliardi di euro. Questi crediti, ritenuti di fatto irrecuperabili, saranno oggetto di cancellazione automatica, coinvolgendo oltre 9 milioni di contribuenti che potranno così vedere definitivamente annullati i propri debiti.

La relazione sottolinea come il sistema attuale tratti allo stesso modo cartelle di contribuenti nullatenenti e di chi invece ha disponibilità di pagamento, con il rischio concreto di disperdere risorse e tempo su crediti di modesto valore e difficilmente recuperabili. Da qui la proposta di una revisione strutturale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, per concentrare gli sforzi sui crediti più rilevanti e con maggiori probabilità di recupero.

Si ipotizza inoltre di rafforzare la capacità dell’Agenzia di accedere alle banche dati finanziarie dei contribuenti, così da poter escludere tempestivamente le cartelle con basse probabilità di incasso, evitando inutili azioni di riscossione.

Il contesto politico e il ruolo di Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo

La riforma della rottamazione quinquies è seguita con attenzione dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che dal 22 ottobre 2022 guida il dicastero nel governo Meloni. Giorgetti, con una lunga esperienza parlamentare e amministrativa, è impegnato nel disegno di una politica fiscale più rigorosa ma anche equa, volta a tutelare i contribuenti in difficoltà reali e a contrastare il fenomeno del recidivismo fiscale.

Al suo fianco, il viceministro Maurizio Leo – esperto giurista tributario e docente universitario – ha il compito di curare la delega alle finanze e di coordinare gli approfondimenti tecnici sulla riforma. È stato lui a promuovere lo studio del magazzino crediti e a proporre l’introduzione di criteri più selettivi e mirati nella gestione della riscossione.

La rottamazione quinquies, quindi, si configura come una pace fiscale 2.0, che vuole mettere un freno alle precedenti pratiche di tolleranza eccessiva e alle “porte girevoli” delle sanatorie, puntando a un sistema più sostenibile e trasparente.

Tempistiche e prospettive future

Il percorso legislativo per l’approvazione della rottamazione quinquies è ancora in corso: l’avvio operativo non è previsto prima della metà del 2026, quando la misura dovrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio. Sarà necessario aggiornare i sistemi informatici e predisporre i moduli necessari per l’adesione.

Nell’attesa, resta alta l’attenzione sulle modalità di definizione delle esclusioni e sulle condizioni di accesso, per evitare che la nuova pace fiscale possa risultare troppo severa nei confronti di chi ha reali difficoltà, ma allo stesso tempo garantire la tutela dell’erario e la lotta ai comportamenti scorretti.

La rottamazione quinquies sembra quindi voler segnare una svolta nella politica fiscale italiana, con un approccio più rigoroso verso i contribuenti recidivi ma anche più solidale verso chi intende regolarizzarsi in modo responsabile.

Published by
Roberto Torcolacci