
Barbara D'Urso si è rifatta? La verità sulla conduttrice ( Credit:IG@barbaracarmelitadurso) - cittapaese.it
La conduttrice si racconta al panel “Io ballo da sola” a Milano: dalle critiche sul trash alle rughe portate con orgoglio, fino alla nuova avventura televisiva.
Al panel “Io ballo da sola”, organizzato nell’ambito de Il Tempo delle Donne alla Triennale di Milano, Barbara D’Urso ha affrontato le etichette che le sono state cucite addosso nel corso della carriera. Definita «spietata», «feroce», «oltre il trash», la conduttrice non ha cercato di scrollarsele di dosso, ma di trasformarle in occasione di riflessione. Durante l’incontro, ha parlato della sua immagine pubblica, delle scelte personali e professionali, ma anche di una certa libertà con cui, a 68 anni, ha deciso di vivere i segni del tempo senza ricorrere a interventi estetici. Un racconto che ha toccato temi privati e pubblici, confermando ancora una volta la capacità di D’Urso di restare al centro del dibattito mediatico.
Le “luci di Barbara D’Urso” e il no agli interventi estetici
Uno dei passaggi più commentati riguarda il tema della cura dell’immagine. La conduttrice ha spiegato di aver rifiutato interventi estetici: «Io ho 68 anni e ho scelto di non fare interventi, neanche il botulino. Ok? Niente. Cioè di mio… pure le unghie sono mie», ha dichiarato davanti al pubblico. Le rughe, ha aggiunto, non sono un difetto da nascondere, ma parte della sua storia: «Le porto con orgoglio quando sono struccata».

Sul lavoro, invece, ha chiesto un alleato diverso: la luce. Da qui nascono le celebri “luci di Barbara D’Urso”, studiate per valorizzare l’immagine davanti alle telecamere. «Le luci sono nate come un aiuto per mascherare i difetti», ha spiegato, facendo un esempio quotidiano: «Se vi fate una foto al tramonto con la luce pazzesca, sembreranno tutti più fighi». Le luci sono diventate non solo un dettaglio tecnico, ma un vero simbolo televisivo. Tanto che, secondo D’Urso, altre figure del piccolo schermo hanno finito per replicarle, amplificandone l’effetto: «Ci sono state persone in televisione che hanno preso le luci di Barbara D’Urso, esagerandole, triplicandole, ma mantenendo sempre l’etichetta “le luci di Barbara D’Urso”». Un segno, questo, di come anche scelte apparentemente marginali possano incidere sulla costruzione di un personaggio pubblico.
Tra etichette di trash e un ritorno davanti alle telecamere
L’altra questione affrontata riguarda l’etichetta di “trash” spesso associata al suo lavoro. «Qualcuno ha deciso questa etichetta, per cui è quella appiccicata a me», ha detto con tono deciso. Ha però ricordato che i suoi programmi hanno dato spazio anche a temi sociali delicati: «Quando si parla di me si parla di trash, ma non si parla della violenza contro le donne, del messaggio “ti picchia non ti ama”, della lotta per i diritti civili e contro l’omofobia». Dopo l’addio a Mediaset, una cesura che ha segnato la sua carriera, Barbara D’Urso non ha interrotto il suo rapporto con il pubblico. Adesso è pronta a rimettersi in gioco con una nuova sfida: sarà tra i protagonisti di Ballando con le stelle. Per lei non è solo un programma, ma l’occasione di mostrarsi attraverso un linguaggio diverso, quello del corpo e del movimento.
Un ritorno che arriva dopo una fase di riflessione e che segna, nelle sue parole, l’inizio di un nuovo capitolo. «È un modo per raccontarmi sotto una luce diversa», ha detto, con quel riferimento che richiama ancora una volta la cifra più riconoscibile della sua immagine pubblica. Barbara D’Urso resta una figura divisiva ma centrale nel panorama televisivo italiano: criticata, imitata, discussa, ma sempre capace di tornare al centro della scena.