
Allarme privacy: se possiedi uno di questi smartphone potresti già essere esposto -cittapaese.it
Nel panorama sempre più complesso della sicurezza informatica, i dispositivi mobili rappresentano un bersaglio privilegiato per attacchi mirati e sofisticati.
Smartphone e tablet, ormai vere e proprie estensioni della nostra identità digitale, contengono dati sensibili che vanno dalla corrispondenza privata alle informazioni bancarie. In questo contesto, desta particolare preoccupazione una recente vulnerabilità scoperta nei dispositivi OnePlus, legata al sistema operativo OxygenOS, l’interfaccia proprietaria che il brand cinese utilizza per personalizzare Android.
A portare alla luce il problema sono stati i ricercatori di sicurezza informatica di Rapid7, che hanno identificato una criticità nella gestione dei permessi all’interno di OxygenOS. In termini pratici, si tratta di una falla che consente a qualsiasi app presente sul dispositivo di accedere a metadati e contenuti dei messaggi gestiti dal sistema, senza necessità di autorizzazione e senza alcuna notifica all’utente.
Allarme privacy: se possiedi uno di questi smartphone potresti già essere esposto
Questo significa che, in presenza di un’app malevola, anche installata involontariamente , un utente potrebbe veder compromessa la propria privacy senza alcun segnale di allarme: password, codici OTP (One-Time Password), messaggi riservati e addirittura le credenziali per accedere ai servizi bancari o ai portali digitali basati sull’identità elettronica, potrebbero essere intercettati e utilizzati per frodi.

Il fatto che la vulnerabilità coinvolga direttamente i codici di autenticazione a due fattori rende il problema ancora più grave: questi sistemi, pensati per proteggere i dati più sensibili, rischiano di diventare inefficaci se le app possono leggerli direttamente dai messaggi ricevuti.
Ciò che allarma ulteriormente è stata la reazione tardiva di OnePlus. La falla era già stata segnalata agli sviluppatori, ma l’azienda ha risposto solo dopo che Rapid7 ha reso pubblica la scoperta. Ad oggi, non è ancora stata rilasciata alcuna patch ufficiale per correggere il difetto, né sono stati forniti tempi certi per la distribuzione di aggiornamenti correttivi.
In un’epoca in cui la tempestività nella gestione delle vulnerabilità è cruciale, l’inerzia di OnePlus rischia di compromettere la fiducia degli utenti, specialmente considerando la crescente diffusione dei suoi dispositivi, spesso scelti per l’equilibrio tra prestazioni e prezzo accessibile.
In mancanza di un aggiornamento ufficiale, l’unica strategia difensiva per i possessori di dispositivi OnePlus è quella di rafforzare le precauzioni personali. Innanzitutto, è fondamentale:
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controllare le app installate, soprattutto quelle provenienti da fonti esterne al Play Store;
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revocare i permessi non essenziali, specialmente quelli relativi alla lettura di messaggi e dati sensibili;
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evitare l’installazione di app non certificate o poco conosciute;
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monitorare regolarmente il dispositivo, alla ricerca di comportamenti anomali o consumi insoliti di risorse.