
Viterbo, Rapina Bracci, Lorìa accusato di collaborare con Trovato e di spacciare droga in tempi di campagna elettorale per le comunali del 2018, la candidatura in Forza Italia
Le indagini della Procura di Viterbo sulla rapina alla Gioelleria Bracci suggeriscono una serie di valutazioni e di ipotesi che sono e resteranno tali fin quando il procedimento non si sarà concluso: il presunto boss Trovato sceglie come basista il ristoratore Antonio Laurìa, quindi lo conosce bene, si fida di lui, probabilmente è già un suo collaboratore, l’atto criminale avviene il 14 marzo 2018, quasi tre mesi prima delle comunali che si svolgono l’11 giugno. In quel periodo secondo quello che si è appreso Lorìa viene anche accusato dalla Procura di aver spacciato droga ed anche in ambienti bene cittadini, un’attività che avrebbe continuato fino all’autunno dello stesso anno: ad aprile intanto inizia la campagna elettorale per le comunali e Lorìa, ripetiamo, già allora è molto discusso in città (solo voci, ovviamente, ma frequenti) e, nonostante ciò, viene candidato in Forza Italia: una candidatura che già allora lascia interdetti molti addetti ai lavori e cittadini. Se la perplessità su questa scelta del partito azzurro sono molto diffuse a Viterbo, è strano che al suddetto partito non arrivino nè lo spingano a riflettere più a lungo, visto che la candidatura viene confermata. Quindi Lorìa affronta la campagna elettorale per Arena e per se stesso, in contatto costante con il presunto boss Trovato, fornisce droga ad alcuni professionisti viterbesi e nel suo ristorante continua ad ospitare il gotha della destra non solo cittadina: è quindi organico alla coalizione di cdx che non si accorge delle malefatte di cui viene accusato dalla Procura di Viterbo, per le quali sarà giudicato: fino a fine processo anche per lui esisterà la presunzione di innocenza.
(7)