
Viterbo, Pd verso la poco entusiasmante candidatura Troncarelli, partito spaccato, ballottaggio meta faticosa
Proseguono i preparativi in casa pd per la presentazione del candidato sindaco Alessandra Troncarelli: tramontate tutte le possibili intese trasversali per un candidato moderato, al centro della scena torna quindi l’assessora regionale con un partito spaccato; la “dittatura” di Panunzi “Lukashenko” prosegue inesorabile silenziando ogni possibile voce critica, ma non convincendo in profondità i gruppi dirigenti scettici sulla figura della giovane politica sorianese.
Il problema è che nella sinistra Pd va crescendo la consapevolezza che la Troncarelli non sia un personaggio sufficientemente conosciuto in città, nonostante i suoi incontri pubblici a Viterbo negli ultimi tempi siano vertiginosamente aumentati, sino a fare di lei una onnipresente aspirante o papabile candidata: cosa che non ha fatto aumentare il suo appeal su un potenziale elettorato nè progressista nè moderato rimasto spiazzato e disorientato dalla mancanza di figure note o almeno facilmente riconoscibili o molto apprezzate da tutti.
Il pd si avvia quindi ad una candidatura di “corrente” che non dà garanzie neanche di partecipazione al ballottaggio e dischiude alla Frontini orizzonti piuttosto consistenti da avvicinare senza soverchie fatiche: d’altronde un candidato di sinistra (cosiddetta, ma di sinistra) a Viterbo non è destinato già in partenza ad avere vita facile, figuriamoci se non è di peso.
Si prospettano comunali dure e irte di difficoltà per un pd diviso e sul territorio con materiale politico-umano al momento non di eccessivo pregio, tra vecchie cariatidi assillate dal doversi esibire in consiglio comunale per sentirsi vivi e più giovani rampanti con poca storia e pochissima gloria.
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