
Viterbo, Palazzo dei Papi, un’icona ignorata dalla paleo-politica viterbicola
Risulta strano verificare ancora una volta che, nonostante la città precipiti sempre più in basso da qualsiasi angolazione la si guarda, nessuno pensi ad organizzare una ripartenza turistica ben studiata e ragionata che abbia Palazzo dei papi come icona e “principio ispiratore”.
Non si riesce a capire come l’unico simbolo attorno a cui costruire un’immagine degna della vetus urbs venga puntualmente ignorato dalla paleo politica viterbicola che lascia precipitare capoluogo e cittadini un un vortice di dilettantismo arrogante e di masochismo pregiudiziale che offende le intelligenze di tutti.
Orvieto ha il Duomo, Pompei ha il Santuario, Viterbo ha il palazzo dei papi, non solo stradine fatiscenti abbandonate a se stesse in un centro storico patria ormai più di moleste ubriacature che di cultura.
Non esistono altre strade che sottrarre Palazzo dei Papi e piazza san lorenzo alle sagre di paese e usare il tutto come principale attrazione turistica.
Poi viene san pellegrino, poi un centro storico “da bere”, che però non potrà mai essere tale se invaso dal parcheggio selvaggio e dalle macchine ad ogni ora.
Se la politica viterbicola continua a ragionare in maniera così miope, pensando al piccolo tornaconto personale, alle mance e alle mancette, sarebbe il caso lo dicesse chiaramente in modo tale che la chiusura verso il mondo esterno possa essere almeno ufficiale e definitiva.
(p.b.)
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