
Viterbo, la nota, sinistra “cosiddetta” piddina-riformista viterbese? Non pervenuta, si vede solo un unico “Partito di Caffeina”, riunire il Pd così sarebbe prendere in giro gli elettori
La questione pd viterbese è tornata d’attualità l’altro giorno in consiglio-virtual-comunale con lo scontro tra un sempre poco empatico e retorico Alvaro Ricci ed una super-british capogruppo Pd Luisa Ciambella sull’opportunità o meno di far rientrare nel gruppo consiliare del partito il post- frittelliano Mario Quintarelli. Un problema politico che i democrats devono imparare a discutere e superare esclusivamente al loro interno, senza tediare i cittadini interessati al dibattito comunale. Restano da fare però alcune considerazione a latere: innanzitutto la maggioranza del partito a Viterbo e in provincia è costituita da un’ala cosiddetta civico-riformista che non fa politica e naviga a vista senza fare scattare negli iscritti al partito nessun empito di appartenenza, tranne che a quelli interessati da questioni personali o fame di lavoro. E questo rende difficile capire, come diceva Totò, questo “neo-correntone” leader dove voglia andare a parare.
Esempio per tutti l’affidamento della leadership dell’intero centro-sinistra ad un civico esterno, quel Giacomo Barelli noto più per essere il leader del Caffeina Party che per altro: un personaggio in perenne conflitto d’interessi che sarà tra i protagonisti della nuova società/movimento che rileverà il marchio Caffeina appunto.
Una parte del pd ha delegato ai Rossi boys la gestione della cultura e della politica cittadina creando un mostro che ha già distrutto la credibilità dell’intero csx: in questa situazione con una sinistra cosiddetta riformista appaltata ad imprenditore esterni, quale può essere il ruolo unitario di un pd completamente spersonalizzato e divenuto solo un contenitori vuoto di ideali come di programmi?
L’intesa asse sinistra pd- rossi boys ha cancellato ogni regola di pluralismo all’interno del panorama culturale cittadino, e questo ormai da molti anni, ed è una bruttura eticamente discutibile appoggiata anche dagli smerigliani di torricelli, ex rifondazione che sul suo profilo privato mostra muscoli gauchisti e poi nella realtà non fa che stringere patti con Barelli e i suoi.
Se il fronte progressista- civico-piddino è è una questione di giro chiuso non si capisce perchè l’ala filorossian-familista dovrebbe confluire in un più vasto gruppo comunale.
(p.b.)
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