
Viterbo, la nota, ci mancava giusto il “polo museale”(!?) a pagamento, gli ultimi lampi di genio dell’assessorato alla cultura (“di partito”)
La preoccupazione di Fratelli d’Italia sembra in primis di far cassa con l’assessorato alla cultura, nonostante le idee e i progetti non ci siano: ieri la maggioranza ha votato sì a quella che con orribile neologismo viene definita la bigliettizzazione, cioè la visita a pagamento degli spazi “museali” (?), il teatro dell’Unione, Palazzo dei Priori, il Museo Civico.
Quali eventi mai visti o “riorganizzazioni del patrimonio visivo” siano stati messi in atto per giungere ad una simile “esosa” decisione non è dato sapere, così come nulla si apprende della programmazione culturale (non intesa solo in termini di “cartellonistica dell’ultima ora) del suddetto assessorato.
Basta leggere i giornali nazionali per rendersi conto facilmente che il meglio della musica colta ed extracolta, del teatro e dell’arte non arriva a Viterbo e che persino per il Teatro dell’Unione non è stato bandito ancora un concorso nazionale “serio” per la direzione artistica.
Si fanno solo piccole cose legate all’esigenza di mettere su un numero sufficiente di feste di piazza con birra, salsicce o al massimo slow food.
Gli operatori culturali continuano a non avere interlocutori, tutto scorre lento e piatto senza prospettive.
Dall’assessorato appaltato a Caffeina, siamo passati all’assessorato di partito, scambi, clientele, favori, nulla cambia tranne l’aumentato sottosviluppo.
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