
Viterbo, Comune, De Carolis, l’assessore per cui la “cultura è un bene di famiglia”, cronache di un ex giovane volenteroso che ora amministra a colpi di whatsapp
E’ strano il comportamento che sta avendo l’assessore alla cultura De Carolis: dopo un inizio pieno di umiltà e di buona volontà, sta diventando un uomo di partito che si preoccupa solo di chi appartiene alla sua oligarchia e va avanti a testa bassa verso obiettivi “fratelliitaliani”.
Non possiamo non confessare di essere delusi da questo suo atteggiamento da amministratore d’apparato che convoca le associazioni che lui ritiene di convocare addirittura con un whatsapp e non ascolta nemmeno tutte quelle censite, ma solo chi decide lui.
In un sistema clientelar- “mafiosetto” come quello di Viterbo la cultura è sempre stata per istituzioni, e altri enti, comune, provincia, merce di scambio elettorale, però prassi voleva che qualche spicciolo venisse lasciato a operatori seri e non lottizzati di tanto in tanto.
Con De Carolis ora l’assessorato è diventato addirittura un bene di famiglia (o di famiglie visto che ce ne campano tre) e tutto è già deciso dall’insediamento a palazzo del 2018.
Se prima De Carolis meritava appoggio in quanto giovane volenteroso, da mero redistributore di risorse interne “per sè e per i suoi” fa una gran brutta figura.
(p.b.)
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