
Monopoli, Asl, conflitti interesse, il regime è il Pd
Oggi si fa presto a pubblicare foto di qualche politico che magari è impegnato su altri fronti nazionali per gridare al ritorno del regime, del vecchio establishment: bisognerebbe capire però quale è il nuovo, se la cosiddetta sinistra Pd in tandem con la Regione Lazio per 20 anni ha consentito il monopolio più assoluto del caffeina party e della loro rassegna legata a doppio filo alla politica e ai partiti: bisognerebbe capire anche che fine ha fatto la questione etica del pd visto che una sua assessora regionale si è candidata a sindaco facendo campagna elettorale senza prima dimettersi: dovrebbe essere chiaro cosa sia successo alle Asl, se ci sono inchieste in corso e come mai l’azienda in ogni caso sia stata totalmente controllata da una corrente di partito.
Se il cambiamento significa poter assumere con i soliti criteri clientelari senza nessuno che profferisca parola, mezze famiglie intere e posizionare gente qua e là solo per fedeltà e per appartenenza e non per curriculum, allora davvero il termine originario ha perso ogni significato.
Sono mesi che vivono prevaricazioni inaudite coloro i quali non appartengono a questo sistema, non c’è bisogno di aggiungere altro sul regime pd viterbese.
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