
MalaViterbo, città dell’Ecomostro, simbolo di degrado etico e urbano
Tante sono state le mail inviateci dai lettori per l’articolo uscito sull’ecomostro a dimostrazione che la faccenda è vissuta dalla popolazione come un nervo scoperto ed anche con un grande senso di vergogna e di rifiuto: la stessa è indicativa della situazione di incuria e di degrado in cui vive la città, ma soprattutto dei tanti misteri che vi aleggiano.
Perchè il centro commerciale non è stato più realizzato, gli imprenditori interessati non si sono mostrati all’altezza, la politica e le istituzioni non hanno saputo affiancarli? Se si è concesso di costruire una bruttezza simile perchè poi non si è riusciti (tutti) almeno ad ultimarla?
Certo la cosa sicura è che l’ecomostro al momento sembra destinato a restare lì cupo e spettrale al suo posto all’infinito: con tanto di rischio crescente di infezioni per la cittadinanza, di peggioramento della qualità dell’aria in una vasta zona, di deprezzamento di un’intera area.
Bisognerà trovare il sistema per porre fine a questo scandalo, per uscire dallo stallo di una simile ferita inferta alla città: e si dovrà trattare di una assoluta priorità.
(r.s.)
foto : m.z.
(4)
Correlati
Related posts:
- Degrado urbano: la riqualificazione dei quartieri periferici deve partire da Santa Barbara: zona che può diventare “centrale” per la città futura
- MalaViterbo, Ecomostro, quell’odore nauseante che offende un’intera città
- Sere viterbesi, il degrado “sosta” nelle piazze cittadine “terra di nessuno”: cronaca di una città che ha sempre meno rispetto di se stessa
- “Comunali”, la nota: un sindaco “pacificatore” per una città immobile e sempre più incattivita