
La politica nazionale: il pd si è distrutto da solo, senza iscritti e senza soldi, la bancarotta è vicina
Difficile star dietro agli affitti. Persino nei circoli storici del vecchio Pci. A Roma il partito ha un buco di 3 milioni di euro. Nella Rossa Bologna la vecchia festa dell’Unità negli ultimi due anni ha perso 400mila euro a edizione. E le poche tessere non bastano a coprire i costi, seppure quel poco che c’è resti sui territori. Ma con poco più di 51mila euro di quote associative annuali si fa poco o nulla. Tant’è che per il tesseramento 2018, concluso il 21 dicembre, il costo è stato dimezzato a 15 euro, per attirare quanti più iscritti in vista delle primarie.Perché con i pochi soldi rimasti in cassa è un’impresa organizzare ogni tipo di iniziativa politica per star dietro alla propaganda grillina e leghista.
I soldi in arrivo dal 2 per mille dell’Irpef, che pure sono cresciuti nel 2017 con un incasso di quasi 8 milioni di euro, non sono sufficienti a reggere la baracca. Colpa anche della legge sulla fine del finanziamento pubblico ai partiti, approvata dal governo Letta tra il 2013 e il 2014, tra le pressioni della guerra alla casta grillina da un lato e la scalata al potere di Matteo Renzi dall’altro. Non era bastato il dimezzamento dei fondi del governo Monti a placare l’onda dell’antipolitica, e quindi Letta approvò la riduzione progressiva fino all’azzeramento totale a partire dal 2017. (linkiesta)
(6)