
Fioroni conquista tutto il pd viterbese: tanto potere, ma consenso reale tutto da dimostrare
Ed arrivò l’incoronazione ufficiale per Egidi, terza consecutiva a segretario provinciale del Pd, vicesegretario la Lagrimino, presidente del partito la Ciambella, tesoriere la Perà (neofioroniana?). Il pd viterbese oramai è come i Moderati e i Riformisti, una costola di Fioroni che ha il monopolio di tutto: resta da capire se regnare in maniera assoluta abbia poi favorevoli conseguenze a livello elettorale o meno. Il controllo totale di un partito per un politico dominatore può portare ad un effetto antipatizzante, basta pensare a Renzi, sempre più padrone del pd, e contemporaneamente sempre più isolato e perdente (come in Sicilia). D’altronde sono mesi che il Pd passa il tempo con finti congressi e investiture predestinate, trascurando i problemi della città: Fioroni continua ad avere molto potere, ma un consenso reale tutto da dimostrare: ed è chiaro che a Viterbo le sue sorti elettorali dipenderanno molto da Renzi e dal suo possibile governo con Berlusconi e Tajani di cosiddette grandi intese: se il pd dovesse riprendere a dialogare con la sinistra i margini di manovra per l’onorevole di piano scarano potrebbero restringersi notevolmente (con una candidatura tuttora a rischio). Ma evidentemente sono preoccupazioni che al momento non toccano Fioroni, sempre più imperatore assoluto di una Viterbo succube e addormentata.
(pasquale bottone)
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