
Educatrici sociali, d’estate ferie forzate
Non ci sono più le mezze stagioni, per le educatrici di certe cooperative sociali viterbesi. Se la collezione autunno-inverno le vede infatti sfilare tra i corridoi di alcune scuole presso le quali certe cooperative hanno un appalto a tempo indeterminato, con uno stipendio variabile di poco superiore al reddito di cittadinanza, in estate il direttivo preferisce promuovere una immagine più rassicurante per l’uomo etrusco: la donna indigente.
Le lavoratrici donne di certe cooperative sociali viterbesi, in estate possono esercitare il diritto all’empowerment e all’autodeterminazione attraverso il “reddito di coppia”, l’anticipo sul TFR, le ferie forzate, o in alternativa diventare esse stesse utenti di alcuni servizi di una certa cooperativa sociale e modellare la creta mentre si raccontano che il capitalismo è uomo.
Pina di Windsor
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