
Clamoroso a Viterbo, l’ambigua lettera-denuncia sulla malasanità apparsa oggi sul gazzettino stra-local firmata da una ex consigliera comunale della sinistra Pd
Da quando ha aperto i battenti virtuali, quasi venti anni fa, il webgazzettino stra-local più letto dell’universo raramente, per non dire mai, si è occupato di malasanità. Né prima, né dopo, né tantomeno ora (intelligenti pauca). E’ quindi con vero stupore che abbiamo letto e segnalato (https://www.cittapaese.it/
Strano, ci siamo detti, che nel mondo stra-local perfetto (in verità più orwelliano che popperiano) del megadirettore galattico del webgazzettino stra-local più letto dell’universo sia inopinatamente fiorita una tematica così scottante e così poco gradita “a li superiori”. Senza ricorrere, a differenza di altri, a forze dell’ordine, magistrati e servizi, abbiamo scoperto i motivi di questa autentica svolta editoriale.
Chi ha firmato la missiva, digitare su qualsiasi motore di ricerca per credere, è un ex consigliere comunale ed ex dirigente del PD (di quale corrente ve lo lasciamo immaginare), che ha potuto permettersi di denunciare (con qualche ambiguità) un caso di malasanità perché probabilmente, come avrebbe detto il dimenticato ex magistrato Tonino Di Pietro, ha parlato a nuora perché suocera intenda.
Nella fattoria degli animali di orwelliana memoria, non tutti gli animali sono uguali; nel mondo perfetto stra-local del megadirettore galattico e dei suoi amici politici, non tutti i casi di malasanità sono uguali.
(p.l.)