
Campagna elettorale, non c’è un’idea di città
Tra le cose che più rattristano di una campagna elettorale praticamente vuota di contenuti reali, è la mancanza assoluta di un’idea di città: addirittura la Troncarelli parla di un “città che vogliamo” senza specificare quale: non basta citare il pragmatismo, l’apertura a tutti (molto molto illusoria), ma per fare cosa, quale nuova città costruire, in che direzione andare? Non c’è uno straccio di proposta in tal senso su cosa debba essere questa benedetta città, se puntare su terme, storia dei papi, ippodromo, aeroporto o quale altra cosa.
Quindi tutti i discorsi partono a vuoto, generalizzano, non vanno mai in dettaglio, non approfondiscono, si tengono in superficie: ieri tutta la politica viterbese era al mercato del sabato, come se fosse uno dei punti fondamentali presenti e futuri, la logica è sempre quella del paese, non della città.
E non ci sono idee rifondative se proprio vogliamo ipotizzare una prospettiva di ripartenza, che qualcuno vagheggia senza mai toccare le corde vere del problema.
La battaglia sembra solo quella solita, un po’ di caos messo in circolo per il raggiungimento da parte di ognuno, di un piccolo, medio, grande, potere personale: nulla che possa essere collegabile ad un progetto vero di città contemporanea.
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